Perché il terrorismo islamico in Occidente?

Negli ultimi giorni la Francia è stata scossa da diversi attentati che hanno scioccato il Paese e il mondo intero, con una successione di atti terroristici di matrice islamica che vanno ad aggiungersi al lungo elenco di quelli compiuti in Europa a partire dal 2015 (se non prima) da “lupi solitari” spesso legati all’ISIS. Una cosa che salta subito all’occhio è che gran parte di questi attentatori è costituita da uomini giovani o giovanissimi: per citare due tra i casi più recenti, il ceceno Abdoullakh Anzorov, che ha decapitato il professore che aveva mostrato in classe le caricature di Charlie Hebdo su Maometto, ha appena 18 anni, mentre il tunisino Aouissaoui Bahrain, il presunto colpevole dell’omicidio di tre fedeli nella chiesa di Notre Dame a Nizza, avrebbe 21 anni.

Ma anche gli attentati e le stragi che hanno funestato la Francia (e non solo, si pensi agli eventi accaduti in Belgio e Germania) meno recentemente hanno avuto perpetratori che in media non avevano neanche 30 anni: ad esempio Chakib Akrouh, Abdelhamid Abaaoud e Salah Abdeslam, tra i responsabili degli attacchi del 13 novembre 2015 a Parigi, avevano 25 anni o poco più all’epoca dei fatti, mentre Foued Mohamed-Aggad, uno degli stragisti del Bataclan, ne aveva appena 23; e così via.

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I neo-pagani “de noantri”

Come avevamo promesso nell’articolo precedente sul rapporto tra destra e celibi involontari, vediamo ora di far luce su un ambiente affine alla cosiddetta “area identitaria” che negli ultimi tempi sui social ha espresso spesso e volentieri visioni ostili agli incel, ovvero quello dei neo-pagani “de noantri”.
Facciamo innanzitutto una premessa: l’universo neo-pagano nostrano non costituisce un fronte unitario ed è anzi diviso in una miriade di gruppetti spesso frutto di scissioni e in conflitto tra loro; generalmente tra essi non esiste una vera unità d’intenti né una precisa definizione di cosa si possa definire “paganesimo” e cosa no, ma ci sono due cose che li caratterizzano più o meno tutti: l’avversione nei confronti dei culti monoteisti di matrice abramitica e una vera e propria adorazione della figura femminile in quanto tale. Si può inoltre notare una fondamentale incoerenza di fondo in molti di questi individui, parecchi dei quali sono anche affiliati ad associazioni “identitarie” che di identitario, e soprattutto di Tradizionale in senso apollineo, hanno poco e niente.
Bisogna infatti sottolineare come vi siano fondamentali differenze tra i culti ancestrali indo-europei (essenzialmente solari e patriarcali) e quelli neo-pagani odierni (molto più vicini a una visione cibelica e matriarcale del mondo): molti aderenti a questi ultimi non colgono affatto tale divario poiché sono nati e cresciuti nelle società occidentali odierne di matrice liberal-capitalista e post-sessantottina, e hanno quindi modellato più o meno inconsciamente le proprie credenze in base ai valori dominanti espressi all’interno di queste ultime, nonostante molti di essi si dichiarino estranei alla modernità e vicini a una presunta “tradizione” in realtà inesistente nei termini in cui la concepiscono loro.

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