Il mio appoggio a Fabrizio Marchi

Domenica 3 e lunedì 4 ottobre si terranno le elezioni amministrative che interesseranno anche la città di Roma, dove tra i candidati del Partito Comunista di Rizzo figurerà un nome ben noto a coloro che si interessano di questione maschile e delle problematiche che colpiscono gli incel, ovvero quello di Fabrizio Marchi, attivista da anni riguardo queste tematiche e gestore dei siti Uomini Beta e L’Interferenza, oltre che autore di diversi libri, tra cui figura anche l’ottimo Contromano. Critica dell’ideologia politicamente corretta (Zambon Editore, 2018), in cui il nostro, all’interno di una serrata critica al dominio capitalistico, si fa promotore di una lettura della relazione fra i sessi partendo da un punto di vista radicalmente critico e alternativo a quello femminista e para-femminista attualmente dominante all’interno della nostra società.

Fabrizio Marchi

Mi ha fatto quindi molto piacere vedere che Marco Rizzo, a dispetto del fatto che oggi andare contro l’ideologia femminista dominante paghi ben poco in ambito politico e non solo, abbia avuto il coraggio di candidare nelle liste romane del suo Partito Comunista il buon Fabrizio, che tra le altre cose ha già dichiarato di voler favorire politiche a sostegno dei padri separati, che costituiscono ormai la metà dei nuovi poveri, e l’apertura di centri anti-violenza destinati anche agli uomini vittime di abusi. Insomma, una bella boccata d’aria rispetto alla solita solfa dei partiti liberali, che hanno occhi e orecchie solo per i problemi (veri o presunti) femminili mentre ignorano bellamente le problematiche che colpiscono prevalentemente gli uomini (si pensi appunto ai padri separati ridotti in miseria, ai morti sul lavoro o agli altissimi tassi di suicidio e abbandono scolastico che interessano maggiormente la popolazione maschile). E del resto, come ho affermato in un mio precedente articolo, le soluzioni ai problemi sollevati dalla questione maschile, ivi comprese le problematiche che colpiscono gli incel, possono scaturire solamente all’interno di un ambito slegato dai partiti liberali o para-liberali che oggi dominano l’intero spettro politico da un estremo all’altro, con l’unica lodevole eccezione costituita al momento dal Partito Comunista di Rizzo, appunto. Si pensi ad esempio come si siano espressi favorevolmente a posizioni para-femministe non solo i “soliti noti” sinistrorsi di Potere al Popolo e compagnia, ma anche “insospettabili” come vari esponenti di spicco di CasaPound, da sempre ostili alla “questione incel” e ai problemi da questa sollevati in quanto accecati dal solito superomismo destroide d’accatto che vorrebbe lasciare indietro i deboli e gli emarginati sociali.

Invito dunque chiunque possa farlo a votare per Fabrizio Marchi alle comunali di Roma, con la speranza che un suo eventuale successo elettorale possa sdoganare le tematiche legate alla questione maschile all’interno del dibattito pubblico e politico del nostro Paese, in modo che le problematiche che colpiscono prevalentemente gli uomini, incel compresi, possano avere più visibilità e magari essere anche risolte, se non del tutto almeno in parte.

2 pensieri riguardo “Il mio appoggio a Fabrizio Marchi”

  1. La metto più terra terra. Se la pax sociale salta le prime teste che cadono sono proprio quelle della classe dirigente che adesso sembra invincibile. Basta aprire un libro di storia (per esempio il 1789). Quindi conviene a tutti affrontare la questione povertà seduti ad un tavolo.

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