Manifesto patriarcale

Noi, ultimi Uomini rimasti in occidente, e in generale in un mondo globalizzato che ha ridotto gli uomini a schiavi privi della loro virilità, vogliamo denunciare i mali della “santificazione” della figura della donna, in qualsiasi epoca essi si siano verificati, e in particolar modo nella nostra, ma la nostra visione del mondo è più ampia e abbraccia ogni ambito della vita.

Per quanto riguarda la questione incel, è lapalissiano che una delle più importanti svolte (in negativo) della società “progressista” è quella di aver ridotto molti uomini, non solo con basso LMS ma anche nella media estetica ed economica, a una condizione in cui non riescono a trovare una compagna per avere la possibilità non solo di creare legami affettivi stabili ma anche per perpetuare i propri geni.
La “questione incel” però, se è vero che nasce principalmente dalla donna “emancipata”, è anche vero che ha avuto la possibilità di svilupparsi anche a causa di quegli uomini che, adagiatisi sul “benessere” scaturito nel sessantottismo, hanno creduto che “liberando” le donne queste ultime avrebbero garantito sesso “libero” a tutti senza le limitazioni comportate dalle costrizioni “bigotte” del passato.
Niente di più sbagliato, e la situazione attuale dei rapporti uomo-donna lo dimostra chiaramente.

Nello specifico, l’unico modo che permette a una società di sopravvivere è quello di contenere la sessualità femminile e incanalarla in una relazione stabile, che possa sfociare nella creazione di vincoli affettivi stabili e nella formazione di un nucleo familiare. Invece nell’occidente odierno siamo bombardati quotidianamente da messaggi che promuovono il libertinaggio femminile più estremo e che promettono sesso facile e gratuito per tutti, il quale nella realtà non esiste, se non per le donne e per pochi maschi privilegiati dalla genetica o dallo status socio-economico. Soprattutto in Italia si è venuta a creare una situazione particolarmente svantaggiosa per gli uomini in quanto i dogmi dell’emancipazione femminile sono andate ad unirsi a una situazione preesistente di santificazione della donna che risale almeno al culto mariano e allo stilnovismo medievale, se non direttamente ai culti cibelici e matriarcali di origine levantina risalenti all’epoca pre-cristiana.

In generale, la gioventù viene imbonita oggi dai vari influencer e media liberali che li inducono a “vivere al massimo”, intendendo perlopiù, oltre all’iper-sessualizzazione malata che come già detto è in realtà possibile solo per le donne e pochi maschi privilegiati, uno stile di vita edonistico, dedito alla non-crescita e alla degradazione materiale e spirituale.
Secondo una visione autenticamente virile del mondo invece i giovani uomini dovrebbero essere messi anche nella condizione di contribuire alla società sviluppando le proprie doti intellettive, senza che ciò debba essere necessariamente sinonimo di “sfigataggine” o di “precarietà”. Anzi, in una società funzionale dovrebbero essere più rispettati coloro che antepongono la crescita spirituale a quella muscolare. Ai giovani uomini dovrebbe essere insegnato come vivere con senno ed equilibrio, rifiutando ogni degenerazione delle arti e dello spirito verso il nulla totale.

Nonostante la solita retorica liberale propagandi che al mondo “siamo in troppi”, c’è da sottolineare come ormai le nascite si concentrino esclusivamente in aree economicamente sottosviluppate come ad esempio l’Africa subsahariana, mentre i Paesi cosiddetti “sviluppati” stanno vivendo un profondo inverno demografico che viene parzialmente limitato solo dai tassi di nascite più elevati tra gli immigrati di fede islamica rispetto a quelli autoctoni. Non è un caso che in occidente, e soprattutto in Italia, la natalità sia scesa ai minimi storici. Infatti non è affatto vero che la donna abbia l’istinto di “sistemarsi” per far figli e farsi mantenere. Ciò poteva essere vero in epoca pre-sessantottina, quando le donne in larghissima parte non disponevano ancora dell’indipendenza economica e dovevano quindi appoggiarsi a un marito lavoratore che le mantenesse. Oggi invece le donne occidentali ritardano il più possibile le gravidanze, fino a evitarle del tutto preferendo la vita “care-free” condotta passando da un belloccio all’altro fino alla menopausa e anche oltre. Del resto oggi hanno tutti i mezzi per permetterselo, non solo per quanto riguarda le tecnologie che consentono loro di selezionare i propri partner tra un numero praticamente illimitato di pretendenti (si pensi a tinder, instagram, tiktok eccetera), ma anche per quanto concerne la mentalità collettiva che tende a giustificare o addirittura avallare i comportamenti femminili sessualmente promiscui anziché limitarli per il bene collettivo. Senza contare poi il calvario dei divorzi, sempre più frequenti, che spesso e volentieri comportano per gli ex mariti condizioni economiche più che pessime nonché la perdita dei figli in favore della ex moglie.

Ci rendiamo conto che un articolo del genere, se fosse pubblicato non in anonimo, in occidente rischierebbe di farci vincere un bel soggiorno dietro le sbarre o una multa salata “grazie” alle varie leggi e ddl contro presunti “reati di misoginia” et similia che negli ultimi tempi stanno venendo approvati dai burattini che siedono in Parlamento, ma proprio per questo oggi è più che mai necessario esprimere il nostro pensiero prima che ci venga definitivamente imposto un bavaglio da parte del pensiero unico femminista e dei poteri che lo propugnano.

Ad ogni modo noi esistiamo, e questo articolo è rivolto a coloro che come noi ancora resistono e vengono costretti a nascondersi per non essere ostracizzati dal sistema liberal-ginocentrico, ma anche agli indecisi che credono ancora nell’esistenza di presunti effetti benefici del femminismo anche per gli uomini, e a coloro che vogliono riprendere in mano almeno in parte il proprio destino collaborando anche solo intellettualmente con altri Uomini.
Solo diventando nuovamente maggioranza, per diffusione o per inerzia, le cose potranno migliorare e si potrà ristabilire una società in cui la dignità degli Uomini venga ristabilita come in passato. Ciò non significa ovviamente, come molti “”””redpillati”””” liberali ancora pensano, che le nostre condizioni di vita torneranno a livelli ottocenteschi o che gli uomini ricominceranno a morire in guerra o in miniera (come se negli eserciti e nei lavori pesanti e/o pericolosi la maggioranza assoluta delle funzioni non venga ancor oggi svolta da individui di sesso maschile oltretutto), ma che si verificherà finalmente un riequilibrio della situazione sociale e sessuale che possa andare in favore della stragrande maggioranza della popolazione maschile oggi afflitta da disoccupazione imperante e solitudine affettiva cronica, mentre le donne se la godono tra quote rosa e bellocci conosciuti su tinder.

8 pensieri riguardo “Manifesto patriarcale”

  1. Se mai dovesse capitare di ficcarmi in una LTR ( parecchio ipoteticamente) non potrei accettare compromessi sociologici legati a contingenze esterne. In soldoni o mi vuole bene sul serio o preferisco stare solo ed andare a pro.

  2. In realtà entrambi i modelli (patriarcato e degrado attuale) sono una zavorra che impedisce un’evoluzione genetica dell’essere umano verso un miglioramento non solo morale e intellettuale ma anche biologico.

    Dobbiamo (o meglio dovremmo) evolverci mirando ad un uomo nuovo che sorpassi di molto quello vecchio sia come struttura fisica che “neuronale” . Un cervello ormai condizionato al coraggio, alla correttezza e alla nobiltà dopo generazioni in cui la predisposizione alla degenerazione è venuta via via scemando attraverso stili di vita puri ed eroici. Bisogna arrivare al punto che non sia più l’autodisciplina forzata a guidarci ma un rigetto naturale verso tutto quello che oggi è considerato “godersi la vita”.

    Un uomo nuovo ed una donna nuova dunque. Il patriarcato in realtà non risolve il problema ma lo argina o meglio lo contiene come una belva feroce in gabbia. Una società di mogli che aspettano l’idraulico di due metri ma che rispettano l’apparente società basata sul nucleo familiare è marcia e basata sul classico “occhio non vede, cuore non duole”.

    Ogni uomo ha diritto ad avere una donna che lo desideri e lo rispetti a prescindere dalle norme morali del momento. Un uomo nobile ed eroico ha un orgoglio troppo vasto per accettare di essere un semplice provider e tutto questo deve essere combattuto su due piani

    1)Eugenetica mirata a rendere caratteristiche fisiche oggi appartenenti al 10% degli uomini la norma. Gandy dovrà essere l’uomo medio. In questo modo le donne saranno invogliate alla LTR e vedranno in essa fonte di gioia, unità e supporto morale incondizionato da meccanismi betabuxx.

    MA

    2)Essere Gandy non basta da solo a rendere un’unione sana. Se una è degenerata finirà per mentire, manipolare, stancarsi dello stesso uomo e finire per civettare con Gandy 2.
    Bisogna dunque che uno stile di vita salubre e monogamico venga protratto per tempi lunghissimi (anche milioni di anni se necessario ma potrebbero bastarne anche solo alcune migliaia).

    Questo cambierà la struttura stessa del cervello femminile che vedrà lo scoparsi gandy 2 ripugnante come scoparsi il proprio nonno. Dobbiamo “incestizzare” il libertinaggio. Renderlo non la mela proibita ma un frutto marcio coi vermi che entrano ed escono. Come dicevo prima il fine ultimo è abbandonare il concetto di autodisciplina affinchè l’essere individui nobili non sia più percepito come una “dieta” per un obeso. Il fine ultimo è condizionare “l’obeso” a vedere la carota come un panettone e il panettone come una carota. Proprio a livello istintivo con sensazione di vomito e rigetto per il panettone.

    Tali condizionamenti sono IMPOSSIBILI da implementare con i metodi usati in passato o usati attualmente.

    1)Col patriarcato ogni uomo per quanto rozzo e meschino potrà propagare i suoi geni putridi e ogni donna pure visto non è che patriarcato = a tutti tocca la trad loli waifu da 9. Quindi gente di merda che diviene un cancro in metastasi che manda a puttane ogni tentativo d’evoluzione.

    Qui in terronia almeno in certi quartieri si è rimasti agli anni 60 + smartphone (il “telefonino”). Risultato = un’orrenda stagnazione in cui vige l’eugenetica della feccia che porta a vedere sempre le stesse facce di merda, movenze, atteggiamenti, modi di aggregarsi etc il tutto ripetuto in un ciclo eterno degli stessi archetipi che si reincarnano di volta in volta nel neomelodico/parcheggiatore abusivo/delinquente che impenna col motorino di turno.

    Al tempo stesso però.

    2)La naturale tendenza delle donne a troieggiare e ad ipergamare va in contraddizione totale col loro presunto ruolo di agenti della selezione sessuale. Quando su youtube vedi ragazzini efebici, col frame del mio cazzo e che pesano 57 chili limonarsi orde di fighe che direbbero “brrr che schifo” alla mia vista capisci che non si va da nessuna parte. Stanno scegliendo di creare una nuova generazione di tizi che morirebbero in 3 secondi in un contesto di uomini forti e aggressivi.

    Idem mettendosi con Gennaro “o guagliine do rione” che sarà anche forte e violento ma produrrà nuovi cancri sociali che in ultima analisi rappresentano la ragione per cui mafia e camorra esisteranno sempre.

    In più molte donne finiscono per farsi montare da bellocci su bellocci dai 15 ai 35 per poi vedersi costrette (per non morire sole) a mettersi con Gennarino “a genetica è chella ca è” e generare incel e racchie che a loro volta finiranno per ripetere il ciclo perverso di subumani e degenerati all’infinito.

    NON sto dicendo che comunque il patriarcato classico non sia molto meglio dello squallore odierno nè che dovremmo rinnegare la cultura occidentale. Piùttosto andrebbe implementata
    ad una visione che punta ad un uomo nuovo con 200 di QI, il coraggio di Leonida, il fisico di Steve Reeves, il viso di Alain Delon, la sensibiltà di Goethe e l’intelletto di Aristotele.

    E ad una donna nuova che incarni archetipi femminili anti-zoccoleschi legati a divinità vergini come Atena, Estia e Diana.

    1. In un mondo ideale avresti ragione, ma in questo reale no:
      1)L’eugenetica mirata non risolve il problema dell’ipergamia femminile, perché se tutti fossimo gandy, quello che accadrebbe è che il 9 diveneterebbe il nuovo 3 e il 9.5 diventerebbe il nuovo 6.5.
      Però hai ragione a dire che bisogna “incestizzare” il libertinaggio.
      2) è vero che con il patriarcato si propagano anche i peggiori esemplari dell’ essere umano (invece con il femminismo solo quelli), ma come faresti a dire chi merita di riprodursi e chi no. Inoltre se uno è un brutto soggetto, ma ha un QI superiore alla media (che non ha mai usato) non pensi che sarebbe utile alla civiltà se si riproducesse pure lui, perché il senso il senso del aricombinazione genetica è quello di permettere a geni forti di lasciare la sua squadra composta prevalentemente di geni deboli per unirsi a una squadra di geni più forte.

  3. Io approvo alcune critiche che propongono i redpillati. Per esempio appoggio la critica al 68ismo. Appoggio la critica al femminismo. Mi piace la critica alle donne. Mi piace come criticate il mito della “liberazione sessuale”. Eccetera.

    Però il patriarcato mi fa schifo. Detto sinceramente, preferisco il femminismo attuale pieno di contraddizioni. Il patriarcato, mi fa vomitare, è una merda antimaschile 100 volte peggio del femminismo. Nel patriarcato, un incel come me se la passerebbe mille volte peggio.

    Boh. Io tendevo ad oppormi al femminismo, non perchè volessi “tornare al patriarcato”, ma solo perchè il femminismo aggredisce attivamente i gruppi che sviluppano i diritti maschili e disconosce l’esistenza del mio gruppo, gli incels.

    La vostra critica all’ipergamia la trovo ridicola. Penso che il redpillato medio, oltre a non aver mai letto nemmeno un solo libro sulla tematica, non abbia neanche intenzione di leggere una semplice pagina di wikipedia. Lo so perché ogni volta che chiedo ad un redpillato una definizione, lui mi invia su una pagina di qualche blog di merda oppure mi dice “l’ipergamia é quando le donne scopano Chad”.

    Temo che il mondo redpill italiano sia stato assorbito da quei gruppi che criticano la modernità. Ma a questo punto, a che serve il gruppo repdill? Se voglio leggere una critica alla modernità, perché devo leggere i redpillati? Non ci avete mai pensato? E poi c’è un sacco di gente a cui non frega niente di criticare la modernità. Sono questioni che si possono affrontare in spazi separati.

    Poniamo che mi interessi criticare la modernità, che faccio vado dai redpillati o vado in un gruppo dedicato alla critica della modernità che fornisce fonti e materiale coerente con la tematica? Ovviamente scelgo la seconda opzione. I redpillati più che altro tentano di orientare gli incels verso piattaforme politiche, quindi sono inutili e a mio parere pure disonesti.

    1. Sinceramente non ho mai capito gli incel convinti che il “patriarcato” coincida essenzialmente con un contesto ottocentesco in cui gli uomini devono per forza crepare a 30 anni in miniera o in un campo di battaglia. Quelli erano contesti dovuti al periodo storico piuttosto che a un’impostazione sociale “patriarcale”, e si sarebbero verificati a parità di sviluppo anche nel caso di differenti sovrastrutture ideologiche. Per dire, oggi non vige certo il “patriarcato” ma la totalità o quasi delle professioni sottopagate e pericolose continua a essere svolte a stragrande maggioranza da uomini, non certo da donne.

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