Visto che il sito di Gigapill dove l’articolo era stato originariamente postato è stato sospeso, si è pensato di riproporlo integralmente qua per evitare la sua scomparsa definitiva dal web (Nota di Millennial Doomer)
In una scena del suo bellissimo documentario My Brothers and Sisters in the North, la regista sudcoreana Cho Sung Hyung visita il parco acquatico di Munsu e nota che nessuna delle bagnanti porta il bikini. Un gestore del parco osserva: «Non ci è permesso indossare il bikini. Non si accorda ai nostri costumi. I nemici tentano di rovesciare il nostro paese, l’ultimo paese socialista rimasto, usando le influenze culturali delle loro strategie ideologiche. Noi ci difendiamo. Ecco perché non è consentito indossare il bikini qui».
Che cosa c’entra il bikini con la strategia ideologica dell’imperialismo? Ascoltando quelle parole, non ho potuto fare a meno di ripensare all’ultimo romanzo di Vsevolod Kočetov: Ma, insomma, che cosa vuoi?. L’intreccio gravita attorno alle peripezie di una squadra di agenti del blocco occidentale che, infiltrati in Russia sotto le mentite spoglie di un gruppo di studiosi d’arte sacra, eseguono i piani di diversione ideologica per minare la fede dei sovietici nella causa del socialismo.
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